domenica 24 aprile 2011

Tradurre fiabe in rima o in prosa

Tradurre dall'italiano al francese una fiaba moderna.
Quali le difficoltà?
Intanto, c'è da dire che io scrivo in francese, traduco dal francese all'italiano ma non viceversa. Ma alla bisogna e per me stessa, se c'è da fare, mi metto all'opra.
Adesso per esempio, debbo occuparmi di fiabe italiane e debbo presentarle a un pubblico francofono. Quindi alcuni passaggi andranno tradotti.
Innanzitutto occorre vedere se si tratta di una fiaba in 1. versi rimati oppure in 2. prosa (ma c'è prosa e prosa!).

Prendiamo il caso 1., quello di una fiaba di oggi in rima. Attingo da Tiritere di Mia  Lecomte di cui ho parlato qui.



Sono storie raccontate – in modo bislacco e divertente – da tre libellule che amano il dolce far niente. C’è, per esempio, la favola della figlia di un re la quale, a cagion della sua ciccia, si chiama Biglia. Qual è il suo problema?  

Mordeva ogni cosa/la bimba golosa, /da buona davvero/a proprio schifosa.

Es. n. 1- versi di 6 sillabe rima baciata in  *osa*.

Mordeva ogni cosa
la bimba golosa
da buona davvero
a proprio schifosa.

Prima possibilità: restituire il solo contenuto. Proviamo. Tra parentesi metto trascrizione fonetica, secondo le regole dell'AFI (alfabeto fonetico internazionale)

Elle mordait n'importe quoi [wa]
cette enfant gourmande [ã: d]
tout ce qui était bon [õ]
et aussi ce qui était dégoûtant [ã]

Ma non c'è rima. Ed è meglio non contare le sillabe che crescono a dismisura.

Allora cominciamo col trovare due sinonimi di *bon* e di *dégoûtant* che possano anche rimare tra loro.

A un secondo grado si potrà opporre *alléchant* a *répugnant* (la rima e il senso ci sono).
C'è da far rimare i primi 2 versi (cosa/golosa), se possibile...
È una strada troppo lunga e non porterebbe lontano nei nostri scopi.

Rocambolescamente, il traduttore indossa i panni dell' (umile) poeta.
Il traduttore mantiene il senso, inserisce zeppe oppure ne toglie, va per sensi approssimativi, mantiene il ritmo e il contenuto.
Esempio:

Cette enfant du roi
mordait gourmande
n'importe quoi :
ce qui était alléchant
comme l'oie flamande
ce qui était répugnant
au parfum de lavande.

Qui ho esagerato, evidentemente. Mi son lasciata prendere la mano. Per zeppa bisogna intendere qualcosa che non superi il bisillabo, già. Però, chissà, un lettore può trovare in un battibaleno una soluzione ben migliore della mia.

Lascio ad altri la traduzione in rima e passo all'esempio n. 2. Apparentemente molto più semplice: la fiaba in prosa.
Prendiamo  La principessa Sabbiadoro dell'austriaca Barbara Pumhösel che scrive in italiano.



 Es. n. 2
Tanto tempo fa...
Non si sa se la passione per la sabbia fosse dovuta al suo nome, fatto sta che la principessa Sabbiadoro già a quattro anni faceva i castelli di sabbia più belli del regno. Può darsi che qualche madrina un po' fata avesse previsto questa sua predilezione e avesse suggerito quel nome con una tale discrezione che il re e la regina alla fine si erano convinti di averlo scelto loro di comune accordo.

Il testo italiano si esprime in un linguaggio  favolistico orale (Tanto tempo fa, Non si sa se, Fatto sta che) che coinvolga i bambini (il libro - edito da Giunti junior - è destinato a bimbi che abbiano più di 6 anni) nell'ascolto, (madrina un po' fata - espressione che non esiste in italiano, ma che i bambini comprendono al volo) con qualche preziosismo di parola adulta (predilezione, discrezione), una sintassi complessa (le subordinate con congiuntivi trapassati e con gli infiniti passati). Il compito del traduttore è dunque quello di restituire quelle che sono le intenzioni dell'autrice.

Il ya bien longtemps ...
On ne sait pas si la passion pour le sable était due à son nom, le fait est que, déjà à quatre ans,
la princesse Sabledor fabriquait les plus beaux châteaux de sable du royaume. Il se pourrait que sa marraine-(quelque peu)fée ait prévu cette prédilection à elle et qu'elle ait suggéré ce prénom avec une telle discrétion que le roi et la reine furent bientôt convaincus qu'ils l'avaient choisi eux-mêmes d'un commun accord.(1)

E buone fiabe.

(1) Volendo si potrebbe antichizzare il testo sostituendo il congiuntivo passato *ait* prévu/suggéré con *eût* prévu/suggéré (congiuntivo trapassato), ma parliamo a bambini di 6 anni...