venerdì 18 agosto 2023

Il mio nome appartiene... (sottoscrizione medaglia alla vedova di John Brown)

IL MIO NOME APPARTIENE... (sottoscrizione medaglia alla vedova di John Brown)


Nel 1859, Victor Hugo aveva levato la sua voce per scongiurare la condanna a morte di John Brown (clicca qui per sapere di che si tratta). Inutilmente.

HUGO NEL 1853

 BROWN 1847


Nel 1867, Paul Blanc, del giornale parigino La Coopération organizza la sottoscrizione di 1 penny per una medaglia alla vedova di Abraham Lincoln. Pochi mesi dopo rilancia l'iniziativa a base di 10 centesimi per la vedova di John Brown. 



Nella breve missiva indirizzata a Victor Hugo, Blanc gli chiede di essere il primo firmatario.

Questa la risposta dello scrittore:

Il mio nome appartiene a chiunque voglia servirsene in favore del progresso e della verità*. 


E poi continua, ma il testo integrale mi serve per una ricerca e non voglio divulgarlo su questo blog. 

Chi vuole, può leggere la lettera datata 3 luglio 1867 da Hauteville-House, nell'isola del suo esilio a Guernesey. 


__________

Mon nom appartient à quiconque veut s'en servir pour le progrès et pour la vérité

lunedì 14 agosto 2023

GIUSEPPE GARIBALDI SCRIVE A VICTOR HUGO. HUGO GLI RISPONDE (1863)

 GIUSEPPE GARIBALDI SCRIVE A VICTOR HUGO. HUGO GLI RISPONDE (1863)





Nel 1863, Garibaldi si trova a Caprera, costretto all'inattività a causa della ferita riportata sull'Aspromonte. Tra i suoi amici francesi, ferventi sostenitori della sua causa, oltre ad Alexandre Dumas figura anche Victor Hugo, il poeta che amava il popolo.

Hugo si trova in esilio in una delle isolette anglonormanne, Guernesey, ove ha acquistato la villa Hauteville-House, grazie ai proventi delle vendite della raccolta poetica Les Contemplations.

A VICTOR HUGO

Caprera, août 1863


               Cher ami,

j'ai besoin  d'un autre million de fusils pour les italiens. 

Je suis certain que vous m'aiderez à recueillir les fonds nécessaires.

L'argent sera placé dans les mains de M. Adriano Lemari, notre trésorier.

Votre

G. GARIBALDI


AU GÉNÉRAL GARIBALDI

Hauteville-House, Guernesey, 18 novembre 1863

         Cher Garibaldi,

j'ai été absent, ce qui fait que j'ai eu tard votre lettre, et que vous aurez tard ma réponse.

Vous trouverez sous ce pli ma souscription.

Certes, vous pouvez compter sur le peu que je suis et le peu que je puis. Je saisirai, puisque vous le jugez utile, la première occasion de lever la voix.

Il vous faut le million de bras, le million de coeurs, le million d'âmes. Il vous faut la grande levée des peuples. Elle viendra. 

Votre ami, 

VICTOR HUGO





TRADUZIONE (a mia cura)

A VICTOR HUGO

Caprera, agosto 1863

              Caro amico,

ho bisogno di un altro milione di fucili per gli italiani.

Sono sicuro che mi aiuterete a raccogliere i fondi necessari.

Il denaro sarà custodito da Adriano Lemari,  il nostro tesoriere.

Vostro 

G. GARIBALDI


AL GENERALE GARIBALDI

Hauteville-House, Guernesey, 18 novembre 1863


Caro Garibaldi,

sono stato assente, il che giustifica il ritardo con il quale ho ricevuto la vostra lettera e voi riceverete la mia.

Trovere qui di seguito la mia sottoscrizione.

Potete certamente contare sul poco che sono e il poco che posso. Giacché lo ritenete utile, prenderò la prima occasione per far sentire la mia voce.

Avete bisogno di  un milione di braccia, un milione di cuori, un milione di anime. Avete bisogno che il popolo rialzi la testa. Accadrà. 

Il vostro amico.

VICTOR HUGO

___________________________

Source/Fonte: Victor HUGO, Actes et Paroles. Pendant l'exil  (1852-1870), Paris, Nelson Éditeurs, 189, rue Saint-Jacques, s.d.



martedì 25 giugno 2019

La ragazza dipinta di blu traduzione italiana di La fille peinte en bleu

LA FILLE PEINTE EN BLEU 
raccolta poetica di Laure Cambau
è uscita nella traduzione italiana
a cura di Jacqueline Spaccini
per i tipi di LietoColle
con il titolo 


LA RAGAZZA DIPINTA DI BLU

@@@


Seguendo le regole, l'oste non può decantare le virtù del vino che offre. Ma può farlo decantare.


venerdì 24 ottobre 2014

La traduzione automatica di google

Per poter far capire ai miei studenti che cosa sia per davvero tradurre, quale arte umile e sottile occorra, mi sono dilettata a mettere una mia poesia in francese nel riquadro di GOOGLE TRADUTTORE e farla poi tradurre automaticamente.

Ecco il risultato:

se cliccate sulla foto, s'ingrandisce e leggete bene

I traduttori possono ancora dormire sonni tranquilli.

martedì 25 febbraio 2014

En sa mémoire de Giuseppe Ungaretti

La poesia originale in italiano è qui.




En sa mémoire - Giuseppe Ungaretti

Son nom était
Mohammed Sceab

il descendait
des émirs nomades
il s’est suicidé
parce qu'il n’avait
plus de Patrie
Il aimait la France
et changea de nom

Il fut Marcel
mais pas Français
Il ne savait plus vivre
sous la tente des siens
où l'on écoute
la cantilène du Coran
en savourant du café

Et il ne savait
pas délier
le chant
de son abandon

Je l'ai accompagné
avec la patronne de l'hôtel
où nous vivions
à Paris
depuis le numéro 5 de la Rue des Carmes
une ruelle en pente et flétrie

Il repose 
au cimetière d'Ivry
un faubourg qui paraît
éternellement
dans un de ces jours
de foire décoiffée

Et peut-être moi seul
sais encore
qu'il a vécu.

Traduzione di 

Jacqueline Spaccini

domenica 16 febbraio 2014

La scarpetta che Cenerentola perde non è di vetro

 la scarpetta di vetro nella versione di Christian Louboutin



Già, la scarpetta di vetro (più spesso di cristallo), meravigliosa invenzione del favolista, dell'autore di Cenerentola, accessorio regale del piede che ha fatto sognare tante bambine, la trovata geniale più  della storia... non era di vetro (tantomeno di cristallo).
Colui che ne fece il remake francese, Charles Perrault, scrive che la scarpetta era di vair (che si pronuncia *ver*, con la *e* aperta).



Si dà il caso che  *vair* fosse il nome dato alla pelliccetta grigia e bianca, al pelame, insomma, dello scoiattolo grigio (dorso grigio/ventre bianco), pelliccetta riservata ai re, agli alti dignitari durante il Medio Evo (fonte: TLFi, Trésor de la Langue française informatisé). Ma poi nelle varie versioni della favola prende piede - calza a pennello e introduco un'altra metafora attinente - la parola *verre*, vetro.


Sarà uno scrittore visionario come Balzac a dire che ci doveva esser stato uno svarione: impossibile mettere ai piedi una scarpetta (o pantofola) di vetro! Vair quindi e non verre (ma omofoni, comunque).
Svarione di un correttore iperrealista? Svarione dello scrittore? Svarione iniziale di un traduttore ammodernatore? 

Louboutin

Quale che sia la risposta giusta, si sa che donna ama complicarsi la vita e quindi cosa c'è di meglio da indossare se non una bella scarpetta di cristallo o vetro tacco 15? Esistono (e sono carissime).



mercoledì 8 maggio 2013

Frammento baudelairiano (da Fusées, Razzi)

 Da Fusées, citando Baudelaire:

Charles Baudelaire
Ces beaux et grands navires, imperceptiblement balancés (dandinés) sur les eaux tranquilles, ces robustes navires, à l'air désœuvré et nostalgique, ne nous disent-ils pas dans une langue muette : Quand partons-nous pour le bonheur? [...] (Charles Baudelaire, Fusées, XI, 1867)

http://jack35.wordpress.com/tag/bateau/ (1850)
 Questi grandi e bei bastimenti, impercettibilmente in equilibrio (dondolanti) sulle acque quiete, questi solidi bastimenti, dall’aria sfaccendata e nostalgica, non ci dicono forse in una lingua muta Quando si parte per la felicità?