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domenica 16 febbraio 2014

La scarpetta che Cenerentola perde non è di vetro

 la scarpetta di vetro nella versione di Christian Louboutin



Già, la scarpetta di vetro (più spesso di cristallo), meravigliosa invenzione del favolista, dell'autore di Cenerentola, accessorio regale del piede che ha fatto sognare tante bambine, la trovata geniale più  della storia... non era di vetro (tantomeno di cristallo).
Colui che ne fece il remake francese, Charles Perrault, scrive che la scarpetta era di vair (che si pronuncia *ver*, con la *e* aperta).



Si dà il caso che  *vair* fosse il nome dato alla pelliccetta grigia e bianca, al pelame, insomma, dello scoiattolo grigio (dorso grigio/ventre bianco), pelliccetta riservata ai re, agli alti dignitari durante il Medio Evo (fonte: TLFi, Trésor de la Langue française informatisé). Ma poi nelle varie versioni della favola prende piede - calza a pennello e introduco un'altra metafora attinente - la parola *verre*, vetro.


Sarà uno scrittore visionario come Balzac a dire che ci doveva esser stato uno svarione: impossibile mettere ai piedi una scarpetta (o pantofola) di vetro! Vair quindi e non verre (ma omofoni, comunque).
Svarione di un correttore iperrealista? Svarione dello scrittore? Svarione iniziale di un traduttore ammodernatore? 

Louboutin

Quale che sia la risposta giusta, si sa che donna ama complicarsi la vita e quindi cosa c'è di meglio da indossare se non una bella scarpetta di cristallo o vetro tacco 15? Esistono (e sono carissime).