domenica 11 dicembre 2011

Puskin in una citazione di George Steiner

Traduco un breve passaggio di una bella intervista allo scrittore, teorico della traduzione, saggista, filosofo (e chi più ne ha, più ne metta) George Steiner (1) pubblicata questa settimana, nel n° 3230 di Télérama:

Aleksandr Sergeevič Puškin

Lei non si considera un creatore?

No, non bisogna confondere i ruoli. Persino il critico, il commentatore, l'esegeta più bravo è lontano anni luce dal creatore.  
Puškin diceva: «Ti ringrazio traduttore mio, grazie a te, mio editore, e ringrazio te, mio critico: voi recapitate le mie lettere, ma sono io che le scrivo». 
Anch'io recapito la posta (2).
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Une fois n'est pas coutume (almeno secondo me), eccovi un  esempio  di traduzione cosiddetta cibliste, che va cioè a vantaggio della lingua cible (= bersaglio),  la lingua di destinazione (in questo caso l'italiano). 




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(1) Per sapere qualcosa di più su George Steiner, clicca qui.

(2) Vous ne vous considérez pas comme un créateur ?
Non, il ne faut pas confondre les fonctions. Même le critique, le commentateur, l'exégète le plus doué est à des années-lumière du créateur. Pouchkine disait : « Merci mon traducteur, merci mon éditeur, merci mon critique, vous portez mes lettres, c'est moi qui les écris ». Moi aussi, je porte le courrier. [Télérama n° 3230 du 10 au 16 décembre 2011, « Le penseur George Steiner - entretien », p. 20]

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