domenica 22 aprile 2012

Tradurre Fred Vargas

 TRADURRE FRED VARGAS



ORIGINALE FRANCESE :

           Clément remercia longuement et repartit vers Montparnasse. Il était presque sept heures du soir et Gisèle avait dit de faire vite s’il voulait attraper la vieille Marthe avant qu’elle ne replie la boutique. Il dut demander son chemin plusieurs fois en montrant son papier. Enfin, la rue de Nevers, le quai, et les boîtes en bois vert bourrées de livres. Il scruta les éventaires, il ne repérait rien de familier, il fallait encore réfléchir. Gisèle avait dit soixante-dix ans. Marthe était devenue une vieille femme, il ne devait pas chercher la dame aux cheveux bruns qu’il avait en mémoire. [per continuare a leggere, prendere il libro in francese: Fred Vargas, Sans lieu ni feu].

Ecco la proposta di traduzione in italiano elaborata con i miei studenti di 3° anno [qui non c'è nessun riferimento alla traduzione italiana del romanzo, pubblicata da con il titolo Io sono il tenebroso]


Clément ringraziò a lungo e ripartì per[1] Montparnasse. Erano quasi le sette di sera e Gisèle gli aveva detto di fare presto[2]  se voleva beccare[3] la vecchia Marthe prima che chiudesse bottega.
Dovette chiedere la strada parecchie volte mostrando il foglio[4]. Giunse infine in rue de Nevers, al lungofiume[5] e ai contenitori[6] di legno verde stracolmi di libri. Scandagliò le casse[7]: non riusciva a trovarvi nulla di familiare, doveva[8] riflettere ancora. Gisèle aveva settant’anni. Marthe era diventata una vecchietta, non doveva cercare la signora dai capelli scuri che ricordava[9].
Di spalle, una donna anziana dai capelli tinti e gli abiti vivacemente colorati[10], stava ripiegando una sediolina[11] di tela. Si voltò e Clément premette sulle labbra con la punta delle dita[12]. Era la sua Marthe. In versione vecchietta[13], va bene, ma era la sua Marthe, quella[14] che gli passava la mano sui capelli[15] senza trattarlo da cretino. Si asciugò il naso e attraversò col verde gridando il nome di lei.
La vecchia Marthe esaminò l’uomo che la stava chiamando. Quel ragazzo sembrava[16] conoscerla. [Era] un uomo sudato, bass[ett]o e magro, con una fisarmonica blu sotto al braccio che portava come (fosse) un vaso di fiori. Aveva un nasone, occhi spenti, pelle bianca e capelli chiari. Clément s’era piazzato[17] davanti a lei, sorrideva, riconosceva tutto, era salvo.
-      Sì?, chiese Marthe.
Clément non aveva immaginato che Marthe non lo riconoscesse[18] e fu preso nuovamente dal panico[19]. E se Marthe l’aveva dimenticato? E se Marthe aveva dimenticato tutto? E se aveva perduto la testa?  Con l’animo svuotato, non gli venne nemmeno in mente di dire il proprio nome[20]. Posò a terra[21] la fisarmonica e cercò febbrilmente il portafoglio. Ne tirò fuori con cautela la carta d’identità e la tese a Marthe, con fare[22] inquieto. Era molto affezionato[23] alla sua carta d’identità.
Marthe alzò le spalle e guardò quel documento logoro[24]. Clément Didier Jean Vauquer, [di] ventinove anni. Embè, la cosa non le diceva proprio nulla. Guardò l’uomo dallo sguardo perso[25] e scosse la testa, un po’ dispiaciuta. Poi guardò di nuovo la tessera[26], poi l’uomo che respirava rumorosamente. Sentì che doveva fare uno sforzo, che il tizio aspettava disperatamente qualcosa. Ma quel volto magro, tignoso[27] e impaurito[28], non l’aveva mai visto. Tuttavia, quegli occhi quasi in lacrime, e quell’attesa ansiosa, le dicevano qualcosa. Lo sguardo[29] vuoto, le orecchie piccole[30]. Un vecchio[31] cliente? Impossibile, troppo giovane. L’uomo s’asciugò il naso con il dorso della mano, col gesto rapido che hanno i bambini privi di fazzoletto.
-      Clément…? mormorò Marthe. Il piccolo Clément…?

N.B. Ad andare a controllare è sempre meglio: quando avete un riferimento topografico certo, consultate google map!


[1] Verso / in direzione di /
[2] Fare in fretta / affrettarsi
[3] [acchiappare/cogliere] Si è aggiunto un *gli* perché il soggetto in francese è espresso da *il* non tradotto in italiano. Sicché, senza quel *gli*, il soggetto di *beccare* resterebbe Gisèle.
[4] Documento?
[5] Vedi immagine successiva e mio N.B.
[6] In effetti, i francesi dicono boîtes, non è quindi una esemplificazione di Clément. *Contenitori* mi pare una buona traduzione.
[7]Il dizionario dice *bancarelle*. In realtà, in Italia, una bancarella è altra cosa, ma rende comunque l’idea. Possiamo anche tradurre: casse, cassette, banchi.
[8] Occorreva, bisognava
[9] Aveva in mente
[10] Dai colori vivaci
[11] Seggiola (piccola sedia non esiste)
[12] Appoggiò le dita sulle labbra Letteralmente: *posò le dita sulla bocca* (= non significa nulla in italiano)
[13] Purtroppo non posso mantenere il maschile
[14] *Colei*, se vogliamo essere raffinati
[15] In realtà, in italiano, si usa dire *passare le dita tra i capelli*
[16] Aveva l’aria non si dice, o meglio: si dice ma è un po' francese.
[17] piantato
[18] È la forma più elegante. Altrimenti: condizionale passato (che non l’avrebbe riconosciuto)
[19] Si preferisce al passivo
[20] (di dire) come si chiamava
[21] *Posò* e basta in italiano… non basta!
[22] Automatismo linguistico
[23] Il verbo amare sarebbe davvero fuori luogo, qui. Va bene anche (ma un po’ meno bene): *ci teneva tantissimo alla sua carta…*
[24] Consunto (la carta e basta non va bene. Ripetere per la terza volta *carta d’identità* mi pare troppo).
[25] Incerto, perso, vuoto, vago
[26] Per non ripetere carta d’identità o documento
[27] cocciuto
[28] Pauroso
[29] Gli occhi vuoti… NO., penserei a degli zombies
[30] Non si può tradurre *orecchiette*  penserei o alla pasta barese oppure ai coins frottés des cahiers
[31] Nel senso di ex, anche.

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